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Perché il multitasking è solo un mito?

Il digitale ha portato ad un aumento del multitasking, fenomeno apparentemente innocuo ma che nasconde effetti negativi significativi. Quali sono questi rischi? Come possiamo ritrovare l’equilibrio tra attività e riposo?

Immagina di rispondere alle email mentre fai jogging, di editare un documento durante una videochiamata e di esplorare meme mentre fingi di ascoltare tua nonna al telefono. Il multitasking ha alimentato il mito del virtuoso delle situazioni più improbabili, come una sorta di prestigiatore contemporaneo che ci fa credere di dominare l’arte di fare tutto insieme. 

Dietro questo apparente superpotere, emergono però sempre più ricerche impegnate a svelare il trucco dietro la magia: un cervello confuso, una memoria traballante e una produttività in calo.

Il legame tra multitasking e digitali

Soprattutto grazie alla diffusione delle tecnologie digitali, il multitasking è diventato un concetto spesso elogiato come sintomo di efficienza. Tuttavia queste nuove abitudini che ci portano a controllare ossessivamente smartphone, computer e tablet, hanno innescato meccanismi che si riflettono sulla nostra salute. 

L’interazione con schermi luminosi, notifiche incessanti e molteplici schermi crea infatti un ambiente in cui il nostro cervello è costantemente diviso tra diverse attività, incidendo sulla capacità di concentrarsi su un singolo compito. 

Iperstimolati da questo contesto sul lavoro e nel tempo libero, ci ritroviamo a seguire più discorsi pensando di poter assimilare perfettamente ogni concetto. In nome di una maggiore efficienza, cerchiamo di ottimizzare i tempi portando avanti più compiti in parallelo, ritrovandoci a vivere giornate infinite. Cosa comporta tutto ciò al livello mentale?

La mente in bilico

Quando ci immergiamo in attività multiple, il nostro cervello attiva diverse aree neurali coinvolte nell’attenzione e nel controllo cognitivo: l network di controllo frontoparietale, di attenzione dorsale e ventrale. Tuttavia, la ricerca ha dimostrato che tentare di svolgere due o più compiti contemporaneamente può creare interferenze tra queste reti, portando a un rallentamento dei processi cognitivi e all’incremento di errori.

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Multitasking e memoria

Il neuroscienziato Kevin Paul Madore di Stanford University ha identificato i “costi del cambio di attività“, rappresentati dalla perdita di precisione e velocità nel passaggio tra compiti diversi. Questo fenomeno non solo influisce sulla nostra efficienza, ma anche su altri livelli.

Ricerche condotte da Madore e colleghi indicano che chi si dedica intensamente a più attività contemporaneamente tende a manifestare maggiormente momenti di distrazione e dimenticanza. Sebbene la direzione della causalità non sia ancora chiara, alcuni studi suggeriscono che il multitasking, supportato dall’ambiente digitale, sia correlato agli errori nella memoria operativa e nella memoria a lungo termine. 

Come recuperare l’equilibrio

Il multitasking, specialmente nella sua forma digitale, si rivela un nemico della nostra efficienza cognitiva e del nostro benessere mentale. In un mondo sempre più connesso, ritagliare del tempo senza stimoli digitali può essere la chiave per preservare spazio nella nostra mente e ripristinare un equilibrio sano tra la vita online e offline.

Un periodo di disconnessione consente al cervello di riacquistare la sua abilità di focalizzarsi su un’unica attività alla volta, riposare e consolidare le informazioni, migliorando così la memoria operativa e a lungo termine. Questo è solo uno dei benefici permessi dallo sviluppo di un nuovo modello di relazione con il digitale. Sono infatti molti i disturbi direttamente correlati all’iperconnessione tra cui ansia, disturbi del sonno e problemi nelle relazioni personali. A questo proposito ti consigliamo di leggere il nostro articolo dedicato.

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Studiare, comprendere agire

Come Digital Detox Design approfondiamo ogni aspetto del rapporto tra essere umano e tecnologia cercando di ritrovare consapevolezza nel proprio stato psicofisico e cercando di capire come il mondo del design possa aiutarci in tal senso.

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